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Testo latino della versione “La battaglia di Maratona”

Miltiadis auctoritate impulsi, Athenienses copias ex urbe eduxerunt et loco idoneo castra facerunt. Dein postero die sub montis radicibus, acie instructa in regione non apertissima, poelium commiserunt (namque arbores multis locis erant rarae), hoc consilio: ut et montium atitudine tegerentur et arborum tractu equitatus hostium impediretur, ne multitudine clauderentur. Datis non aequum lucum videbat suis. Fretus tamen numero copiarum suarum, confligere cupiebat, praesertim quia utile dimicare arbitrabatur, priusquam Lacedaemonii subsidio venirent. Itaque in aciem peditum C, equitum X milia produxit proeliumque commisit. In quo tanto plus virtute valuerunt Athenienses, ut decemplicem numerum hostium profligaverint et pertuerrerint.

Traduzione del testo in italiano della versione “La battaglia di Maratona”

Spinti dall’autorità di Milziade, gli ateniesi portarono fuori le truppe dalla città e fecero l’accampamento in un luogo adatto. Poi il giorno dopo ai piedi del monte, schierato l’esercito in una regione non apertissima, attaccarono battaglia (infatti gli alberi in molti luoghi erano rari), con questo piano: perchè fossero protetti dall’altezza dei monti, e la cavalleria nemica fosse ostacolata dal filare di alberi, affinchè non fossero circondati dalla moltitudine. Dati non vedeva il luogo opportuno per i suoi. Tuttavia confidando nel numero delle sue truppe, desiderava combattere, sopratutto perchè considerava utile scontrarsi, prima che gli spartani venissero in aiuto. E così schierò in campo centomila fanti e diecimila cavalieri e attaccò battaglia. In questa battaglia gli ateniesi si distinsero per il valore tanto più che sconfissero e spaventarono un numero decuplo di nemici.