Il vincolo del teatro al dio del vino e dell’ebbrezza non è ancora chiaro, ma probabilmente è connesso alle antiche feste agricole dove si svolgevano forme teatrali mimetiche con finalità rituali (es. le Falloforie sono collegate alla commedia). Altre ipotesi che possono spiegare questo collegamento fanno riferimento a Dioniso come patrono dell’illusione (in questo caso scenica, ovvero l’accettazione silente fra pubblico e attori del gioco teatrale) e come delle situazioni estreme, dove il confine fra bene e male è intangibile. La maschera é un suo attributo ed ha funzione profilattica e magica in quanto protegge ed aiuta chi la porta ad estraniarsi da sé per entrare in qualcun altro. La letteratura greca fin dalle origini é basata sull’oralità e sull’uso della parola, quindi logicamente anche le sue forme teatrali sono basate sul logos più che sull’azione. L’uso delle maschere permette una focalizzazione sull’espressione verbale dell’attore più che sulla mimica facciale e corporale e peraltro questo espediente permette agli attori di potersi cimentare in diversi ruoli.
(appunti di letteratura greca)
Tina
Libri antichi, libri di pregio e libri rari…