poesia sul faraone Akenaton

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Il figlio del sole

Per amar troppo il sole perse lo scettro quinci dal basso all’alto regno fu maledetto.
Al tempo degli dei bugiardi e ingannatori
finti padri degli uomini.
Falsi idoli ché più preghiera che verità
dispongono.
Ma del disco del giorno adoratore
voleva cone severchio, vero dottore!
Può inver il placido fiume rivolger il suo
verso, se per natura e scritto ove sia diretto?
Folle chi contro il patto vuol esser diverso!
Allor gli altissimi lo vider come perverso,
chi contro ogni Dio rifiuta il capo chino.
Oh sovrano eletto, sei forse di quella
stella spirito in carne serrato?
Tanta luce ti avvampa in quel disio
che solo a lui spezie e onore?
Gli uomini che superano il loro bordo
son di rara specie che han breve polso.
Quei eletti fulgide passioni del tempo
in loro dono sarebbero simbolo,
se non fosse men duro il rifiuto, l’oblio.
Tu gran re da tanto fango sepolto
hai osato il libero volo.
A tutti i pensatori; santi, profeti
quelli che non vogliono catene ma del ben
della mente difensori, custodi, io
umile mi porgo.
Non si può negar la pioggia
il soffio del vento le mareggiate violente.
Allo stesso piè sicuro non si ponga ostacolo
ma siate fari del mondo.
Pensiero, libero e puro, non conosci
divieto se vuoi cambiar il fiacco sentiero
poni i tuoi santi ambasciatori a riordinare la via.
La terra attese il fresco germoglio di giudea,
colui che a mani nude né spada né
oro amò talmente questa selva che al sangue giunse pur di vederla bella.
Contro l’ordine del Cesare, dei bianchi
templi si fe’ scudo, rischiarar le nuove
scole ove il vero detto fosse saldo
perché tu del padre adorato sei stato
freccia d’amore.


Autore: Corrado Cioci


Commento dell’autore

In questo mio componimento mi riferiscono in  primis Al faraone Akenaton che nel 1300 a.C. voleva abolire  gli dei  e imporre il culto del sole; per questo fu candito e maledetto il suo nome rimosso dai papiri e documenti.

Poi mi riferisco  a tutti coloro che non accettano  lo stato delle cose e vorrebbero cambiarlo e in ciò mi riferisco a cristo, che in un mondo pagano volle far conoscere il Dio universale.