Cina tradizione
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Il qin (琴), chiamato anche guqin (古琴), è decisamente il più famoso degli strumenti musicali tradizionali provenienti dalla Cina, e possiede una storia senz’altro molto antica: infatti, oltre che essere citato in scritti più vecchi di 3000 anni, è stato anche trovato nel corredo funerario di tombe  con più di 2500 anni alle spalle.

 

Le leggende, la storia e la filosofia del guqin

Secondo la leggenda il guqin è lo strumento musicale cinese più autentico, e alla sua costruzione parteciparono alcuni dei personaggi più leggendari della storia antica Cinese; nelle tombe ritrovate nel sud della Cina, fra le più antiche,vennero ritrovati strumenti musicali che potremmo dire siano antenati del qin, dove le corde aumentano a seconda dell’aumentare delle dimensioni dello strumento.

In origine pare che il guqin avesse 5 corde, e pare che le altre vennero aggiunte dopo il 1000 a.C., arrivando a essere lo strumento musicale che conosciamo oggi.

All’interno del Shijing, chiamato spesso “Libro delle odi”, viene raccontato che l’imperatore Shun, probabilmente secondo la tradizione intorno al 2255 a.C., era solito suonare un guqin per diffondere la pace nel suo regno.

Il prototipo dello qin veniva usato già nella dinastia Zhou (intorno al 1100 – 222 a.C.) nel “Yayue“, una musica accompagnata da danza rituale solitamente effettuata nella corte cinese, che verrà poi soppressa nel 1911, quando cadrà anche l’ultimo imperatore cinese.

Si è incerti sul momento in cui il guqin è diventato quello che vediamo oggi, nella sua forma attuale; secondo alcuni potrebbe essere stato durante il 265 d.C. – 420 d.C. nel periodo Jin, ma secondo la maggior parte parla di una sua evoluzione alla forma attuale avvenuta molto tardivamente, forse verso la fine dell’era moderna.

All’interno della dottrina del Confucio (sviluppata tra il 551 – 479 a.C.) il ruolo del qin divenne centrale, divenendo lo strumento con cui coltivare “l’uomo superiore” per mezzo della sua musica, ritenuta moralmente giusta. L’obiettivo della dottrina del Confucio per quanto riguarda la formazione dell’uomo superiore era formare un sovrano e un letterato, e nello stesso tempo, uno strumento di governo.

Il qin e la sua musica quindi divennero una pratica importante per la formazione dell’uomo virtuoso, tanto da esistere un termine apposito per indicarla: “qin dao”, ovvero tradotto in italiano “Via del qin”.

Durante la dinastia Han (quindi fra il 206 e il 220 d.C.) il qin divenne strumento inseparabile nell’educazione dei burocrati cinesi e nella fomazione della classe dirigente, divenendo una delle sei arti non trascurabili da seguire: parliamo infatti dello studio della musica del qin assieme al tiro dell’arco, allo studio dei riti, alla callifrafia, alla scienza dei numeri, alla guida del carro. Dopo un periodo di decadenza nel suo impiego a fini educativi, il qin riprese la sua funzione formativa dell’uomo superiore durante il periodo Song, quindi fra il 960 e il 1279.

Durante il periodo Song infatti verranno elaborate l’insieme delle regole per l’esecuzione della musica con il qin; sarà invece durante la dinastia Qing, che difatti sarà l’ultima dinastia imperiale cinese (1644-1912) che l’uso della musica suonata col qin, ai fini della “formazione dell’uomo superiore”, vedrà il suo tramonto.

Con l’arrivo della repubblica nel 1912 infatti si aprì la strada alla musica occidentale, e in particolare venne sviluppata la musica solistica; tuttavia venne anche a riscoprirsi all’interno dei salotti dei letterati lo studio del qin. Nel 1949 invece, con la creazione della Repubblica popolare cinese, il guqin ha visto periodi alterni, con una sensibile riduzione del suo impiego.

La musica del guqin è stata ad ogni modo inserita all’interno dei patrimoni immateriali dell’umanità dall’Unesco nel 2003.


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