foglie secche a novembre

Foglie secche a novembre

Come le caduche foglie lasciano l’alido ramo,
così i miei giorni cadono nella rimembranza.
Dall’uscio vedo vortici di secco fogliame
stormeggiar, tra alberi e sentieri: è
Novembre!
S’adunano ai cancelli del parco del silenzio stuole di gente,
che recan mazzolini di pallidi Crisantemi,
di lucida camelia, sospiro d’inverno.
Paion in quella turba multicolore
che gli stessi campi siano animati,
e vagare per ogni dove.
Un soffio più pesante smuove
le chiome ormai cadenti.
Ognun in quel mazzo porge una lacrima
il rimembrar quel che fu chi giace nel
bianco marmo ed or non è più.
Un profumo acre di cera si spande
nell’aere autunnale,
misto all’ aroma di castagne marcite al
suolo.
È un rito antico l’onor dei defunti!
Quel che si lega in vita non si solve
nella morte,
ma un foco arde il core,
qual il camino d’eterno frio.
Più stimola il pensier della bella primavera
ancor più morde il fio dello sfiorir
dell’amato viso.
Di lungi folate ventose si mescolano
a petali, pensieri e tosto volan via,
io dal mio giardino pensoso calpesto
il nero manto delle morte fronde,
e ascolto la voce di novembre.


Autore: Corrado Cioci