Lesule romantico poesia
Titolo della poesia:

L’esule romantico

Tacciono le bocche dei cannoni,
le cariche di cavalleria,
Il luccichio delle baionette.
Tutto piomba in un lungo silenzio,
I giorni di gloria han perso talento.
Or ramingo vai dalla patria tua,
di lungi un naviglio,
ti reca in seno straniero.
Il mormorio del tuo popolo,
le sudate carte,
Il grido di liberatà
ti porti poeta, romantico inquieto.
Or dai piglio alla penna!
Se prima lottasti con piombo,
ora risuona d’inchiostro!
Non son le idee, le rime morte,
ma riposano, son chete nel petto.
Già pronte alla carta
e sussurrare al vento.
Si, t’han ferita la carne
hai abbandonato il tuo tetto,
giammai ti terranno in silenzio.
Come puote una catena
serrar il moto del mare?
ammutolir, la risonante saetta?
Dilaganti e cocenti le strofe,
che piu urlan del ferro.
Un foco che si alimenta ed è gaio,
l’ardor che entro ti spinge
non si resta a lancia o Inganno.
Vai veloce per le vie del mondo,
messaggero intrepido,
Il tuo canto smuove monti
e valli, fa eco come un sibilo dal cielo.
L’aquila rampante al suo serraggio
tiene per la gola la patria offesa.
Non può tener più di tanto perché
libertà taglia la sua presa.
Artigli e penne saranno retaggio
d’una stirpe in servaggio.
Hai fatto vibrar le corde dell’alma,
eppur chi s’era in se chiuso
per esser codardo
i versi tuoi han seminato
prodezza.
Dal buio del secolo affannato
da pianto risorge
Il ricordo del figlio triste,
Alla matta natura,
Il suo lamento,
povero poeta che oltre la siepe
non vedea il confine.
L’ irruente cantor
del suolo patrio, campione,
la sua amata Zante culla del
suo vagito rammenta mesto e affranto.
Ai tamburi di Marte ostentate
Il dono d’Apollo ..
Siate come l’odorosa lavanda
che sboccia al primo sole
la gramigna del verno
dipana.
Esuli, militi, poeti,
I bei versi non sono come un pallido
autunno
Inver i primi boccioli della fulgida primavera.


Autore: Corrado Cioci


Commento alla poesia:

Poeti che vissero la gloriosa epoca romantica e il risorgimento.
Poeti che per i loro versi poetici soffrirono l’esilio.