Gatto
Un gatto domestico

Gli antichi egizi erano soliti adorare vari animali in maniera divina, primo fra tutti i gatti.

Approfondiamo la cosa:

Si sa bene quanto gli antichi egizi adorassero i gatti, arrivando persino a divinizzarli e a seppellirli in vaste necropoli. Diodoro Siculo, storico del I° secolo a.C nel suo primo libro Bibliotheca Storica racconta che la folla di Alessandria, si lanciò contro un soldato romano che aveva ucciso un gatto, che, dopo essere stato giudicarlo fu giustiziato.

Anche Erodoto storico del V° secolo a.C, scrisse: ” i gatti dopo morti sono portati nelle caselle sacre; ricoperti di sale, vengono sepolti nella città di Bubasti.”

Un’altra storia che ci parla dell’amore degli egiziani verso i gatti, la racconta Ctesia di Cnido, storico del V° secolo a.C. Questo autore parla della battaglia di Pelusium, del 525 a.C nel Basso Egitto, tra il re persiano Cambise II e il faraone d’Egitto, Psammetico III. Racconta che i persiani usarono uno stratagemma per vincere, mettendo dipinti sui loro scudi, immagini di animali sacri per gli egiziani, tra cui il gatto. (Le malelingue dissero che usarono gatti vivi ) Dinanzi a questo sacrilegio, gli egiziani si arresero. Gli egiziani vedevano in questi animali alcune qualità divine: potevano vedere nel buio e nei loro occhi si rifletteva il sole (le pupille dilatate dei gatti nel buio). Il culto della dea Bastet era molto sentito nel Basso Egitto.

Del resto, i felini erano associati al Sole, e uno degli epiteti di Bastet era l’occhio di Ra, cioè era considerata figlia del dio Sole e identificata con il suo occhio. Bastet “la gatta di Ra,” veniva rappresentata mentre distruggeva Apofis, il serpente nemico del dio Sole. Infatti, la si può vedere in alcune tombe: che decapita il serpente Apofis con un coltello affilato. Un chiaro esempio di questa scena, la troviamo nella tomba di Inherkhau a Deir el-Medina appartenente alla XX dinastia. Qui possiamo vedere il gatto, chiamato il Grande Gatto di Eliopoli, con il manto dorato, chiara allusione al Sole, le lunghe orecchie rivolte all’indietro, la bocca aperta, che mostra i denti e la lingua, e i suoi peli ispidi. Il gatto che taglia con un coltello il serpente, per gli studiosi rappresenta, la lotta dell’astro solare con il caos allo stato puro, rappresentato dal serpente.