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Prima di tutto definiamo il concetto di moneta e ne individuiamo le funzioni.

Una definizione molto generale può essere:

La moneta è l’insieme di tutte quelle attività usate per le transazioni economiche.

Questa definizione, pur essendo generale, ci fa comprendere le funzioni svolte dalla moneta.

Le funzioni svolte dalla moneta sono 3:

  1. Riserva di valore (imperfetta per il discorso dell’inflazione)
  2. Unità di conto = i beni e i servizi sono acquistabili tramite prezzi definiti in quantità di moneta
  3. Mezzo di scambio = permette di risolvere il problema intrinseco del baratto, ossia il fatto che ogni qual volta per far si che una transazione funzioni deve corrispondere una doppia coincidenza di volontà fra chi cede un bene e chi cede un altro)

Esistono 2 tipi di moneta:

  1. Moneta “merce” = si fa riferimento a una moneta avente valore intrinseco, come le monete d’oro.
  2. Moneta “fiduciaria” (o a corso legale perché definita da un decreto di legge) = non ha un valore intrinseco ma può essere utilizzata per pagare prestazioni)

Inizialmente si è utilizzato l’oro per la moneta, poi si è passati a un sistema aureo, in cui la moneta era convertibile, fino ad arrivare oggi alla moneta fiduciaria.

Nel sistema europeo l’offerta di moneta è controllata dalla bce, negli stati uniti dalla federal Reserve: l’offerta nel corso legale è legata alla banca centrale; in precedenza con la moneta merce l’offerta era legata alla disponibilità della merce, ad esempio l’oro.

L’offerta monetaria in europa è controllata dall’organo della bce “Il consiglio direttivo”.

La banca centrale può ricorrere a operazioni di mercato aperto per controllare la quantità di moneta in circolazione, ad esempio potrebbe comprare titoli di stato dei paesi dell’unione europea emettendo così circolante; un’altra operazione è ad esempio il “Quantitative easing”.

Il quantitative easing, chiamato spesso “QE” (in italiano “allentamento quantitativo”), è uno schema finanziario tale per cui una banca centrale ponga in essere una serie di azioni all’interno del sistema statale, anche atipiche, tali da aumentare la quantità in circolazione di moneta a debito.

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