Deserto

Mutui: tasso fisso o variabile?

Un vero e proprio boom di mutui a tasso fisso, ma conviene davvero? Qual è la scelta migliore?

Tantissimi sono gli italiani che hanno acceso un mutuo nell’ultimo anno per procedere all’acquisto di una nuova casa e la stragrande maggioranza ha optato per il tasso fisso. Infatti, il mercato finanziario di riferimento ha fatto registrare un vero e proprio boom per i mutui a tasso fisso, i quali hanno letteralmente affossato i cugini del tasso variabile.

Il perché di questa tendenza lo si può ricercare nella maggiore stabilità e sicurezza che l’opzione fissa garantisce, evitando spiacevoli sorprese legate agli andamenti mai lineari di un mercato molto movimentato.

Ecco che, il 75% di coloro i quali hanno acceso un mutuo ha deciso di rifugiarsi nella stabilità del tasso fisso, soprattutto per la riduzione del costo dello stesso, che ha fatto registrare un nuovo positivo andamento del mercato dei prestiti.

Ma, il mutuo con il tasso fisso, spinto anche da numerose offerte che vengono lanciate nel mondo online, è davvero così conveniente? O, forse, è meglio cavalcare con destrezza le onde di indici che cambiano in continuazione? È possibile rispondere, sempre seguendo l’attuale situazione dei mercati, cercando di dare soluzione ad un ulteriore quesito: quanto costa il mutuo a tasso fisso?

(Ovviamente prima di leggere il tutto potresti anche ripassare a differenza fra tasso fisso e tasso variabile).

Mutuo a tasso fisso: ecco quanto costa.

Il mercato del credito ha cambiato faccia o, forse, ha semplicemente indossato una nuova maschera, ma in ogni caso è totalmente diverso a quello di circa 10 anni fa. Oggi, si parla di tasso fisso molto basso, al di sotto dell’1,5%, un valore che mai si era registrato prima. Niente conclusioni affrettate: per giungere al costo definitivo è necessario sommare ulteriori parametri, come ad esempio l’indice Irs (a 10, 20 o più anni) e lo spread deciso dalla banca di riferimento (il margine lordo per l’istituto bancario relativo alla singola operazione).

Detto ciò, è comunque possibile affermare che il mutuo con tasso fisso è molto più conveniente rispetto agli anni passati, il che si traduce in maggiore fiducia da parte dei cittadini ad avviare tale operazione finanziaria di lunga durata.

Quindi, stando a quanto appena detto, che resta comunque un’analisi molto veloce del settore di riferimento, il mutuo a tasso variabile non conviene mai? Non è proprio così.

Il 25% degli italiani, che ha deciso di puntare sul mutuo a tasso variabile, non ha fatto, in fin dei conti, una scelta azzardata e poco sensata. Le percentuali previste al momento per questa seconda tipologia di mutuo viaggiano su condizioni mai viste in passato, che si traducono in bassi costi. E in caso di impennata degli indici? Niente paura, gli esperti sono sicuri che il tasso potrebbe alzarsi e tornare a livelli vicino lo zero solo tra diversi anni. Una soluzione davvero conveniente, anche se in parte meno sicura.

Quindi, quale mutuo scegliere? Il tutto dipende dal fattore temporale: come è ben noto a chi ha studiato matematica finanziaria prima di accendere un mutuo è consigliabile valutare i possibili cambiamenti di un pazzo mercato e mai lasciarsi incantare da una frivola apparenza. Il mutuo è un’operazione finanziaria a lungo termine, quindi, è necessario guardare lontano.