Catullo carmi 2

Nelle righe seguenti potrete leggere il testo latino originale e la traduzione in italiano del primo Carme di Catullo “Cui dono lepidum novum libellum“, intitolato “Ad Cornelium” e dedicato appunto a Cornelio.

Testo latino del carme 1 di Catullo “Ad Cornelium”

Cui dono lepidum novum libellum
arida modo pumice expolitum?
Corneli, tibi: namque tu solebas
meas esse aliquid putare nugas
iam tum, cum ausus es unus Italorum
omne aeuum tribus explicare cartis
doctis, Iuppiter, et laboriosis.
Quare habe tibi quidquid hoc libelli
qualecumque; quod, patrona virgo
plus uno maneat perenne saeclo.

Traduzione in italiano del primo Carme di Catullo “”Cui dono lepidum novum libellum“”

A chi dedicherò questo libretto,
nuovissimo e impagabile, ancora nitido
di pietra pomice? A te, Cornelio,
che alle piccole mie cose dai misura
fin da quando, tu unico fra gli Italici, ti ardivi a mettere
in tre pesanti e valenti volumetti
tutta, per Giove, la storia assoluta.
Qualunque ne sia il valore, prendi
il contenuto di questo libretto. E questo, o musa,
  possa averea lunga vita nei secoli.

 Breve commento alla traduzione in italiano del primo carme “Cui dono lepidum novum libellum: come saprete già Cornelio Nepote è un celebre storico della Gallia Transalpina che Catullo decide di elogiare in quanto fedele amico, inventore di un nuovo genere letterario e per l’appunto molto apprezzato da Catullo. Catullo in “Cui dono lepidum nouum libellum” riesce a utilizzare un nuovo linguaggio, sicuramente più simile a quello che era il linguaggio parlato. In questo modo riesce a dare l’idea al lettore o a chi lo ascolta recitare di essere spontaneo e leggero nei suoi componimenti poetici.