Cielo e alberi

Come sicuramente saprete lautismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurologiche costituzionali e psicoambientali acquisite.

Vediamo adesso una delle terapie che stanno emergendo come aiuto all’abbassamento della sintomatologia basate sull’elettrografia.

Il biofeedback e la tecnologia Neurofeedback a confronto

Dalla fine degli anni ’50 nell’ambito della ricerca si inizia ad utilizzare l’elettroencefalografia per parametrare gli stati mentali. Ma è solo più tardi che il neurofeedback e il biofeedback richiamano l’attenzione dei ricercatori. Per neurofeedback si intende una tecnica non invasiva, derivata dal Biofeedback, che interviene sulle aree cerebrali . Il biofeedback da cui deriva il neurofeedback, è una procedura mediante la quale il soggetto impara a riconoscere, correggere le sue varie alterazioni con conseguente abbassamento o cessazione della patologia.

Tramite il biofeedback è possibile monitorare varie funzioni e imparare a controllarle.

Il Biofeedback e il Neurofeedback sono tecniche all’avanguardia ,che si avvalgono di strumenti elettronici per l’acquisizione di segnali .

Le ricerche scientifiche hanno mostrato come il Biofeedback e il Neurofeedback potrebbero essere efficaci per migliorare la condizione generale di salute e conseguentemente favorire il benessere della persona.

Secondo la classificazione del National Institute of Health – USA si tratta di interventi che permettono alla persona di avere un ruolo attivo, permettendo di gestire molte delle funzioni fisiologiche inconsce della persona, consentendo di poter gestire volontariamente lo stress, potenziare le performance nella vita quotidiana e migliorare la sintomatologia di alcune patologie dell’età adulta e dell’età evolutiva.

Alla conferenza internazionale sulla salute mentale a Cambridge sono stati fatti degli studi su questa particolare fascia “Mente Autism” che aiuta i bambini autistici e i risultati sono positivi in quanto mostrano cambiamenti delle funzioni neurologiche dei bambini. I risultati sono stati presentati dal professore Frederick R Carrick il quale parla del successo di Mente Autism.

Egli dividendo i bambini in due gruppi, con un disegno a doppio cieco, uno con trattamento effettivo (attivo) e uno con trattamento placebo ha notato grandi cambiamenti nel gruppo attivo e nessuno nell’ altro gruppo che non ha ricevuto il trattamento attivo . Lo studio è attualmente in corso, solo la metà dei bambini lo ha completato e probabilmente sarà alla fine dell’anno 2017.

Come aiutare un bambino autistico?
Mente Autism potrebbe essere una delle tante innovative soluzioni per aiutare i bambini autistici.

La differenza tra Mente Autism e altre forme di terapia è che durante la sessione Mente Autism permette al paziente di svolgere liberamente ogni attività.

Come possiamo anche notare nella testimonianza riportata qui di seguito dove il bambino Reuben è molto migliorato sia a livello comportamentale sia per quanto riguarda l’apprendimento .

Infatti affermano come il loro rapporto con NSS e AAT sia stato eccellente e ogni qualvolta un problema è emerso è stato sempre risolto.

Testimonianza dei genitori di Reuben

“Reuben ha quasi 13 anni e sta usando Mente Autism da tre anni.

È stata un’esperienza positiva per noi e soprattutto per nostro figlio.

Inizialmente rifiutò la fascia, ma con qualche persistenza e portandolo a indossare una fascia sportiva ogni mattina quando si svegliava, accettò di indossare la fascia Mente.

Dal momento che abbiamo iniziato ad usare la terapia, Reuben è diventato più vocale e la sua attenzione è aumentata, migliorando così il suo livello di apprendimento.

Il suo comportamento è molto migliorato e più stabile di prima.

Il nostro rapporto con NSS e AAT è stato eccellente.

Entrambi hanno agito professionalmente e si sono impegnati ad aiutarci.

Ogni qualvolta un problema è emerso, il tempo di risposta è stato molto veloce “.

(er, Genitore del ragazzo di 13 anni ASD / Singapore / febbraio 2017)

Piccola parentesi per chi volesse approfondire su questa terapia:

Mente Autism Italia: https://www.menteautism.it

Testimonianze video dei genitori: https://www.youtube.com/channel/UCYq0FWUvxm5mQAu33kIoqDw

La prognosi in generale sull’autismo

Al 2017, di tanto in tanto, alcuni bambini riescono a recuperare. Ciò si verifica talvolta dopo un trattamento intensivo, ma in altri casi anche senza. Non si conosce quanto tempo si necessiti perché si possa riscontrare un recupero, studi su campioni selezionati di bambini con la condizione hanno riportato una remissione dell’autismo in una certa percetuale di casi. La maggior parte dei bambini con autismo acquisiscono la capacità di linguaggio all’età di cinque anni o anche prima, anche se alcuni non riescono se non negli anni successivi. La maggior parte dei bambini con autismo soffre la mancanza di un sostegno sociale, di relazioni significative, dell’opportunità futura di un lavoro o dell’autodeterminazione. Anche se le difficoltà di base tendono a persistere, i sintomi spesso diventano meno gravi con l’età.

Vi sono pochi studi di alta qualità che affrontano la prognosi a lungo termine. Alcuni adulti mostrano un modesto miglioramento nella capacità di comunicazione, ma in alcuni casi anche un declino; nessuno studio si è concentrato sull’autismo dopo la mezza età. L’acquisizione di capacità linguistiche prima dei sei anni, con un QI superiore a 50 e con una certa competenza possono far prevedere risultati migliori. Nei casi gravi, una vita indipendente è improbabile. La maggior parte delle persone affette da autismo soffrono di significativi ostacoli nella transizione verso l’età adulta.