Dante Alighieri tramonto

L’autore della poesia qui tradotta, “Cher frére blanc” è Léopold Sedar Senghor (Joal 1906- Verson 2001), che fu un ben noto poeta Senegalese oltre che politico e teorico culturale. Léopold Sedar Senghor fu per due decadi il presidente del Senegal (nel periodo che va dal 1960 al 1980); Senghor fu il primo africano eletto membro dell’accademia francese.

Prima dell’indipendenza fondò il partito politico chiamato “Blocco democratico senegalese”; si può davvero riconoscere come uno dei più importanti intellettuali dell’Africa del ventesimo secolo.

Analisi della poesia “Cher frére blanc”

Nella poesia Léopold Sedar Senghor mette in discussione l’uso dell’espressione “uomo di colore”, contestandola; nella poesia quindi vi è una rilessione del poeta sul razzismo.

“L’uomo di colore” è un’espressione peggiorativa, usata in sprezzo negativo, ed ingiustificata, in quanto ogni persona ha un colore, compreso l’uomo bianco. Per essere precisi, nel testo della poesia Léopold Sedar Senghor si rivolge all’uomo bianco, definito come “un fratello”, chiedendogli perché, sebbene l’uomo bianco venga chiamato di colori diversi a seconda dell’umore o della situazione che corre nella sua vita (ad esempio rosso quando sta troppo al sole, o verde quando ha paura, o grigio quando è morto), debba essere chiamato lui uomo di colore, che è sempre rimasto di un solo colore e non l’uomo bianco?


Nel video di sotto potete ascoltare la corretta pronuncia francese della poesia “Cher frére blanc”:


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