Specchi arte

Quando si parla di cavalli dipinti nel secolo passato, si parla di De Chirico o di Aligi Sassu.

Molti sono i pittori che con grande bravura hanno reso tributo all’animale più rappresentato nell’Arte: la grazia, l’eleganza, la possenza del cavallo ne fanno da sempre uno dei soggetti preferiti degli artisti, ma ci sono pittori che ne hanno valorizzato l’estetica al punto da distinguersi.
Fra questi, Aligi Sassu, pittore dalle origini sarde, è stato uno dei più interessanti. Immancabile il confronto con Delacroix, dal quale Sassu esce, con il suo stile personalissimo, in modo eccellente.

“Il cielo rosso” di Aligi Sassu

“Il Cielo Rosso” (visibile sull’apposita pagina di Pananti) è un olio e tecnica mista su carta del 1971, Sassu e il colore rosso continuano il loro sodalizio che li ha portati alla creazione di capolavori, come in questo caso, anche se di dimensioni ridotte.

Il rosso è in Sassu, e lui lo vive e lo rende vivo nelle sue opere, il calore coloristico tipico dei maestri del sud non lo abbandona e come in un’atmosfera vulcanica di un’eruzione cromatica, straripa dalle sue tele, mai banale, mai eccessivo, eppure quasi assoluto dominatore.
Di rosso sorgono, su terra che sembra lava, i cavalli rampanti, nervosi,  senza briglie né selle, senza cavalieri. I cavalli di Sassu sono protagonisti assoluti, simbolo di libertà indomita. Il rosso li dipinge con pennellate intense, ne descrive le anatomie, con macchie di colore o sfumature a seconda dei casi nell’esaltare i muscoli tesi, la potenza trattenuta a stento del tronco o la gentilezza evidenziata del petto. L’azzurro sullo sfondo contrapponendosi ne accentua il vigore, la pennellata energica, il movimento.
Sottile, una velatura di verde si insinua dal basso fino a descrivere le rotondità del soggetto principale, sapientemente modulato nei toni di un rosso più intenso che come scolpito nella tela, rivendica d’autorità la scena.
Sassu, restituisce una pittura istintiva vibrante, sincera, libera da artificiose costruzioni dove il soggetto si esalta in un crescendo comunicativo interiore, la sensualità delle forme si fonde con i cromatismi ed il colore emozionale domina.

Autore dell’articolo: Michele Maioli


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