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Questo articolo nasce per spiegare cosa sia la capsula batterica (la parte in rossa di quest’immagine ne è un’esempio) in maniera breve e riassuntiva, permettendoti di capire questi concetti fondamentali in una manciata di minuti. Iniziamo subito la spiegazione della capsula batterica di sotto.

I batteri spesso presentano una capsula, costituita da un insieme di secrezioni polisaccaridiche: si tratta di un involucro amorfo, di tipo mucoso.

Tali secrezioni, che spesso dispongono di azione antifagocitaria (I macrofagi incontrano infatti una resistenza nel procedere alla disgregazione), come accade con frequenza in caso di batteri che impieghino il torrente circolatorio, possiedono la capacità di aderire alle superfici esterne detenendo di fatto delle capacità peculiari di tipo adesivo.

Una caratteristica di alcune capsule batteriche è la capacità di raccogliere elementi antibiotici per evitare che questi possano giungere sino all’interno del batterio.

A seconda del tipo di capsula batterica e delle adesine corrispondenti in superficie si differenzia l’abilità del batterio di aderenza.

La capsula viene avvolta da uno strato costituito da polisaccaridi liberi, spesso pochi micron; questa caratteristica contrasta l’azione di fagocitosi, nonché delle molecole antibatteriche come le defensine e il lisozoma, oltre che quello dei farmaci, costituendo quindi un ostacolo all’azione degli stessi.


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