Cielo

Titolo della poesia:

Azzurro

Perdersi nell’azzurro sarebbe spiritoso gioco
volar tra gli spazi infiniti del ciel,
sfiorare e lambire i suoi vuoti profondi.
Immergersi nelle acque sempre irruenti
nel loro mormorio antico insondabile, eterno!
Come si degrada all’alba quella cerulea croma con biancor incerto del nuovo giorno.
E quanta pace a chi lo sa mirar con il sospiro
del sol nascente.
Azzurre giornate spensierate, dal color vivace, dal profumo di ricordi lontani,
dalla gaiezza ormai sopita.
Mite color che ti infondi nei nostri cuori come sei vissillo di quella calma di una quiete che sovente mi sfugge.
Io sempre inquieto che vo’ cercando
se non ho il mio porto certo?
Tempestoso come il vento che frange
schianta il pino monta le creste degli oceani
eppur un’innata armonia io reclamo.
Il mondo che calpesto m’è molesto
In lui non trovo specchiera al mio sentir.
Allor mi volgo al mio estro
m’ assido in me stesso.
Io che cavar parole, rime come
sì scava la dura roccia ebbi in dono,
sono assai contento.
Ti lodo azzurro mio color diletto
In me guidi pensiero e penna
Che sai tirar fuori il talento .
Or rimiro paesaggi infiniti
e infinite meraviglie oltre quelli.
Silenzio, questo è il luogo ove
Il mio pensier rifugge,
a contemplare oltre l’umano tempo.
Sì ripaga del mal di vivere
suo dolor inferto
Voglio fortemente voglio,
Il vibrare di voi energie,
rifiuto il mondo sterile, povero e freddo.


Autore: Corrado Cioci