goffredo mameli poesia

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“A Goffredo Mameli”

Ardor giovanil irruente, cone un mar in tempesta ci muovi per arditi passi.
Spirar tra le braccia del generale savoiardo
Il poeta sognatore, che un canto d’Italia
aveva per la patria dal cor creato.
Una sola e indivisibile, che unisce la lingua
e inchiostro.
Ah roma al poggio del papa tiranno
un lamento dalla mura si leva!
Scorri Popolo come fiume in piena
non sia catena a troncar la via.
Farsi libero governo
e non un chiostro santo, al canto del chiercuto che semina inganno.
Goffredo dal petto impavido
giovinetto di tutto entusiasmo,
per Roma liberata al suo gran salto,
periva tra mura e sasso, al colpo del
francese che pria canto
la marsigliese poi fu lupo in agguato.
Oh libera città in libero spazio
coi tre saggi al tuo comando,
volevi repubblica, alla ferrigna corona.
Quanti sono i prelati che mangiano
al tuo piatto?
Quanti ancor più vorrebbero sotto la veste
far misfatto?
Goffredo, figlio di roma campione d’Italia
come l’altri fieri alzò la testa contro
Il tiranno bianco.
Alla fede, alla carità s’affida il sovrano
arcano ma inver come vipera soffia
veleno e affanno.
Risorgi dal lungo sonno, dal cupo pianto
in cui ti verso il popolo infingardo!
Dalle tue ceneri di antica gloria
uno squillo di tromba ti sprona
È l’urlo dei giovani combattenti
degli eroi puri che han scavato
nella coscenza.
Montà dilaga in ogni dove
quel grido fiero
come un mar dilaga, forte
minaccioso, non teme freno o porto.
Al capo il bel poeta che mai vide l’età
migliore ma muore da profeta!
Era il tempo di battaglie ardite
di cimieri franti di cavalieri,
armati di spade sonanti.
A te il dolce ricordo vate d’Italia.
In te base e amore che ci unisci
qual vele di una nave,
che rende forte il naviglio nel temporale.
Con te, con il coraggio che infonndesti
nel tuo canto ogni italiano
sì inorgoglisce,
pronto a morir cone te
che solo a venti
l’anima hai reso,
per la gloria dell’eterno.


Autore: Corrado Cioci


Commento dell’autore alla poesia

Tributo a Goffredo Mameli
Giovane patriota che morì nella difesa
Della Repubblica romana nel 1849
A soli 20 anni

La Repubblica Romana del 1849 (nota anche con il nome Seconda Repubblica Romana, la prima è quella di epoca napoleonica) fu uno Stato repubblicano sorto in Italia durante il Risorgimento a seguito di una rivolta interna che nei territori dello Stato Pontificio ebbe come esito la fuga di papa Pio IX dai suoi poteri temporali. Fu governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi.